Il tracciato storico
All'altezza di Foligno, i pellegrini provenienti da Roma, abbandonando la via Flaminia, potevano proseguire il cammino direttamente alla volta di Loreto oppure deviare in direzione di Perugia per fare visita ai luoghi di San Francesco e Santa Chiara in Assisi.
La strada percorsa era generalmente la via di Arezzo, congiungente Firenze con Foligno, dunque con l'Urbe. Vicina ad Assisi, vi era la stazione di posta di Santa Maria degli Angeli, vicina alla basilica dove si trova la cappella della Porziuncola. Qui il Poverello si stabilì nel 1205, fondando nel 1208 l'ordine dei Frati Minori. Il tracciato giungeva a Rivotorto, col santuario che protegge il "tugurio" francescano, dove il Santo si rifugiò nel 1208 con Bernardo da Quintavalle e Pietro di Catanio, e redasse la prima stesura della Regola. Al borgo di Santa Maria degli Angeli, ormai ai piedi della "Città di San Francesco", la piazza accoglieva i pellegrini verso la basilica, dove San Francesco morì il 3 ottobre 1226.
Visitata Assisi, i pellegrini che intendevano dirigersi verso Loreto, prendevano la via verso Spello, che era parte del percorso da Firenze a Roma.
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I BORGHI E LE CITTA'
ASSISI
La città di Assisi si dispone a terrazze alle pendici del monte Subasio. Libero Comune nel XII secolo, si riorganizzò intorno alla piazza del Mercato (oggi del Comune), della Rocca imperiale, di Santa Maria Maggiore, di San Ruffino. Nel 1228, si avviò la costruzione della basilica di San Francesco fuori le mura, e nel 1257 quella di Santa Chiara. Il rinvenimento del corpo di San Francesco nel 1818 acuì la devozione per il Santo, attraendo pellegrini e viaggiatori. Nel 1986, Giovanni Paolo II convocò 70 rappresentanti delle maggiori religioni del mondo, per una giornata di preghiera per la pace, e così nel 2011, su invito di Benedetto XV. Nel 2013, Papa Francesco si è recato in Assisi: «Oggi anch’io, come tanti pellegrini, sono venuto per rendere lode al Padre di tutto ciò che ha voluto rivelare a uno di questi “piccoli” di cui ci parla il Vangelo: Francesco, figlio di un ricco commerciante di Assisi». Il 22 giugno la città celebra l'annuale festa del Voto, in memoria della prodigiosa liberazione dall'esercito saraceno per l'intercessione di Santa Chiara che, pregato e fatto penitenza, mostrò ai saccheggiatori un ostensorio con dentro un'Ostia consacrata, e li volse in fuga.
Patrono: San Ruffino di Assisi.
SPELLO
La città di Spello fu la romana Hispellum, dotata di torri e sei porte. Presa dai Longobardi, fece parte del ducato di Spoleto: tra il XII e il XIV secolo il borgo si ampliò: nel 1360 fu conclusa la nuova cinta muraria, mentre il Comune era passato allo Stato della Chiesa. Nel solco di una plurisecolare tradizione, si tengono le infiorate del Corpus Domini: bellissime composizioni floreali, stese sulle vie dove passa la processione liturgica, formano "tappeti" variopinti, con temi ispirati al Santissimo Sacramento e scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, attraendo ogni anno decine di migliaia di fedeli e turisti.
Patrono: San Felice da Cantalice.
LA BELLEZZA CHE TROVI SULLA VIA LAURETANA
La facciata dell'Oratorio presenta un Redentore in gloria tra i Santi patroni, di Matteo da Gualdo, che in realtà realizzò anche parte degli affreschi conservati all'interno, altri dei quali sono di Pier Antonio Mezzastris e dell'Ingegno.
Al di sopra della fonte, detta anche Portica, fino al 1926, quando vi fu costruito il palazzo delle Poste, si trovava la cripta di San Niccolò, documentata fin dal 1097; il luogo era caro alla tradizione francescana poiché, secondo la Leggenda dei tre compagni, qui San Francesco insieme a Bernardo da Quintavalle una mattina del 1209, interrogando per tre volte il Vangelo, ebbe confermata la sua vocazione. Al di sopra dell'ultima dell'arcata si erge un'edicola all'interno della quale si conserva una Madonna del Popolo ascrivibile alla scuola di Simone Martini.
La basilica di Santa Chiara sorge sul sedime sulla chiesetta e dell'ospedale di San Giorgio, noti fin dal 1111. Secondo la Leggenda dei tre compagni San Francesco, fanciullo, frequentò la scuola annessa all'oratorio; qui fu tumulato il suo corpo all'indomani della morte ed avvenne la canonizzazione nel 1228. La fabbrica attuale fu iniziata nel 1257 e nel 1260 vi furono condotte le spoglie della Santa, deceduta presso San Damiano nel 1253. Nel 1260 la chiesa fu consacrata da Clemente IV. Nella cappella delle Reliquie si venera il crocefisso, dipinto su tavola alla fine del XII secolo, che parlò al Serafico, mentre nella cripta, ricavata tra il 1850 e il 1872 e rimaneggiata nel 1935, è l'urna col corpo della Santa.
A lei è intitolata anche la porta duecentesca che immette in via Borgo Aretino, quest'ultimo sviluppatosi in concomitanza degli ampliamenti urbani del XIV secolo, e con la quale si giunge alla porta Nuova, eretta nel '300; appena prima si scorge la via che, discendendo sulla destra, conduce alle fonti di Moiano, note fin dal XII secolo per la salubrità delle acque.
Per maggiori informazioni a livello storico si può consultare il terzo volume dell'arch. Giacomo Alimenti dal titolo "L'Antica Via Lauretana: itinerario «sì corporale, come spirituale» da Roma a Loreto" edito dalle Edizioni Università di Macerata, anno 2016.
E' stata realizzata e messa a disposizione gratuitamente l'app "Cammini Lauretani" per iOS e Android.