Il tracciato storico

Lungo la vallata, l'antico tracciato della via Lauretana fu spesso oggetto di interventi di manutenzione a causa delle esondazioni del Chienti. A Belforte, alla fine del ‘600 si decise infine di deviarne il corso. A Tolentino, in tempi più recenti, furono apportate variazioni per condurlo fuori dal nucleo storico. Partendo da Belforte, dove si toccano la chiesa del Santissimo Crocifisso, del XVI secolo e la chiesa di San Sebastiano, si giunge all'arco trionfale in onore di Pio VI, per poi raggiungere la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Accanto all’ingresso, sul prospetto esterno, resta un’epigrafe che recita così: «DA QUI È / TOLENTINO È / UN MIGLIO E MEZZO / E DIECI PASSI Ó / PELLEGRINO / 1748».


Anteprima tappa a 360°

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I BORGHI E LE CITTA'


TOLENTINO

Tolentino sorge a media valle del Chienti. Annoverata da Plinio, Tolentinum fu già in epoca romana un centro vitale, ed è ricchissima di memorie di culto e testimonianze artistiche ed architettoniche. Attestato come Comune fin dal 1099, fece parte dello Stato Pontificio.
Fu luogo di stazione della posta. Fino al 1970, ospitava la chiesa della Madonna di Loreto annessa al convento costruito dai Minori Osservanti nel 1615. A Tolentino nel 1797 fu firmata la pace tra Napoleone e la Santa Sede, e nel 1815 si combatté la celebre battaglia della Rancia, con la sconfitta di Gioacchino Murat, evento rievocato ogni anno. Dopo il 1860, la città crebbe, grazie alla costruzione della ferrovia Fabriano-Porto Civitanova (1882-1888) e l’ampliamento della strada statale. La superstrada e lo sviluppo delle vie di comunicazione hanno favorito il proliferare delle attività produttive, forti già di una sedimentata tradizione manifatturiera (pelli, cuoio e carta
Patrono: San Catervo.



CAMPOROTONDO DI FIASTRONE

Documentato fin dal 1147, il castrum di Camporotondo è suddiviso in quartieri: Bognagni, Calvenaria, Carrufa e Calcaria. Strutturatosi in Comune, ebbe statuti propri; fu tuttavia “terra raccomandata” della città dei Varano, cioè a loro affidata e protetta. Nei pressi, si trova la chiesa del Beato Francesco da Caldarola. Si vuole che nel 1215 San Francesco d’Assisi scelse il luogo per fondarvi un romitorio, nei pressi della sorgente d’acqua che ora sgorga nei sotterranei del convento; all'interno un altare dedicato alla Madonna di Loreto.
Tra il Cinque e il Settecento furono attive in paese alcune piccole concerie e gualchiere per la follatura dei panni di lana presso il mulino, di cui restano ruderi.
Patrono: San Marco evangelista.


CESSAPALOMBO

Risulta un nucleo abitato nel III secolo a.C. ed in età romana. Del successivo castello di Cessapalombo, atterrato dal terremoto del 1799, resta il perimetro delle mura. Si apprezzano i ruderi della rocca di Col di Pietra e del castello di Montalto, quest’ultimo sorto nei primi anni dell’XI secolo, baluardo difensivo a presidio del territorio. Più recenti sono i borghi di Villa, nata come rifugio dei longobardi e cresciuto sulla congiunzione con l’eremo della Grotta dei Frati, di Valle e di Tribbio. Vi è infine la frazione di Monastero che deve il nome all’abbazia di San Salvatore, dell’XI secolo.
Sopravvive a Cessapalombo la produzione tradizionale del carbone, ottenuto tramite la cottura della legna all’interno della carbonaia, detta “la ‘ncotta”
Patrono: Sant’Andrea apostolo.


SAN GINESIO

Il nucleo storico sorse sulla sommità del colle Esculano tra il X e l’XI secolo. Nel 1308 fu dato avvio alla cinta muraria, con otto porte, metà tuttora conservate: Alvaneto, Ascarana, Offuna, e Picena, dove è ubicato l’Ospedale dei pellegrini, detto di San Paolo, della fine del XIII secolo. Di rilievo, la collegiata dell’Annunziata, sulla piazza del paese, ed il convento degli Agostiniani di San Ginesio, dove San Nicola da Tolentino avviò gli studi teologici.
Patrono: San Ginesio martire.

LA BELLEZZA CHE TROVI SULLA VIA LAURETANA


TOLENTINO

Sulla centrale piazza della Libertà oggi svetta la torre degli Orologi. Sono presenti quattro mostre le cui lancette erano in origine azionate da un unico meccanismo. Il primo orologio indica le fasi lunari; seguono l’orologio ad ore italiche, con il quadrante diviso in 6 parti; l’orologio ad ore alla francese, con il quadrante diviso in 12 parti; infine il calendario con giorno della settimana e mese.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita dalla Comunità di Belforte per implorare dal Santo la protezione contro la peste, fu a lungo ospedale dei pellegrini; all’interno è tuttora conservato un affresco della Madonna di Loreto del XV secolo. Ristrutturata nel 1838, vi si venera una croce processionale del XV secolo ed una Madonna di Loreto tra Santi, del XVIII secolo. Già di proprietà del convento di San Nicola, fu posta a servizio dei pellegrini. (inserire foto).
La Concattedrale di San Catervo, fu eretta in memoria di Flavio Giulio Catervo, prefetto del pretorio che secondo tradizione convertì la popolazione locale al cristianesimo. L'edificio è frutto di tre fasi: chiesa benedettina, prima del Mille; un diverso luogo di culto, dopo il 1256; ed un terzo riedificato nel 1820. Qui sono conservati il sarcofago di San Catervo (IV secolo) ed una statua policroma in legno della Madonna di Loreto realizzata nel XVI secolo.



Il santuario di Tolentino ospita le reliquie di San Nicola di Tolentino, accolse le corti dei papi, di cardinali e di principi. È ancor oggi tra le più importanti mete di pellegrinaggio dell’Italia centrale.



CESSAPALOMBO

Eremo della Grotta dei Frati, di Valle e di Tribbio ed abazia di San Salvatore, dell’XI secolo.


SAN GINESIO

Nella collegiata dell’Annunziata, sulla piazza del paese, sono presenti tre testimonianze del culto lauretano; un affresco della Madonna di Loreto, attribuito a Paolo da Visso, due tele, entrambe di Domenico Malpiedi.

Nel chiostro del convento degli Agostiniani di San Ginesio, si trova il pozzo la cui acqua, è tradizione, scaturì dal terreno per le preghiere del Santo. Nella vicina chiesa di Sant’Agostino è custodito uno dei quattro organi più antichi d’Europa.




Per maggiori informazioni a livello storico si può consultare il terzo volume dell'arch. Giacomo Alimenti dal titolo "L'Antica Via Lauretana: itinerario «sì corporale, come spirituale» da Roma a Loreto" edito dalle Edizioni Università di Macerata, anno 2016.

E' stata realizzata e messa a disposizione gratuitamente l'app "Cammini Lauretani" per iOS e Android.

ALBUM LIST


Belforte - Tolentino

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