Il tracciato via Camerino

L'itinerario della variante della Via Lauretana per Camerino coincide con quello passante per Polverina, fino al convento di San Francesco di Pontelatrave, oltrepassato il quale, imboccata la strada di destra, si svolta a sinistra anziché proseguire diritto verso il lago. Dopo il ponte romanico che testimonia la funzione di crocevia di Pievebovigliana, si trova lo stabile già adibito a casa della posta. Da qui, è la scorciatoia per San Marcello, piccola frazione, da dove si giunge alla porta Malatesta, punto di accesso al centro storico di Camerino, e dove si scorge la piccola chiesa di San Giacomo, cui era annesso un hospitalis del 1395. In piazza Santa Maria in Via si trova il santuario che accoglie l'icona della Madonna col Bambino, del 1350: la tradizione vuole sia stata portata dai Crociati provenienti da Smirne. Proseguendo si sfiora palazzo Bongiovanni, giungendo in piazza Cavour, dove si erge la statua di Sisto V, tra la cattedrale della Santissima Annunziata, il Palazzo arcivescovile ed il Palazzo ducale. Poco oltre, piazza San Venanzio, dove affaccia la basilica. Dalla piazza poi fino alla porta San Giovanni, dove, in lieve salita, si arriva al monastero delle Clarisse presso si può trovare ospitalità.
Usciti da Camerino, si prende la strada provinciale, ricca di incontri di fede e di arte: lo storico convento di Renacavata., la chiesa di San Gregorio di Dinazzano, dove si conserva un affresco cinquecentesco della Traslazione della Santa Casa e, presso Piedilapiaggia, in discesa, si trova l'ex complesso ospitaliero con la chiesa. Infine, passando per Campolarzo, frazione del Comune di Caldarola, la variante si ricongiunge a Polverina con il tracciato della cinquecentesca Via Lauretana.


Anteprima tappa a 360°

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I BORGHI E LE CITTA'

CAMERINO

La città di Camerino, posta tra i fiumi Chienti e Potenza, si apre all'ampio panorama dei monti Sibillini e delle colline verso valle. Il nucleo storico fu fondato dagli Umbri Camerti su di un sito neolitico. Con Camerino i Romani strinsero un patto di alleanza. Capitolato l'impero, Camerino fu inglobata nel ducato di Spoleto. Carlo Magno la eresse poi capoluogo della Marca camerte. Comune Ghibellino prima poi guelfo, dal 1240 fu sede della legislazione pontificia. Camerino conobbe il massimo splendore sotto Giulio Cesare Varano: la sua corte divenne punto di riferimento per artisti ed uomini di cultura. Riunì gli hospitalia esistenti nell'ospedale maggiore di Santa Maria della Pietà. Nel 1545, Camerino passò sotto il diretto controllo della Chiesa. Camerino vive da dal secondo dopoguerra un nuovo impulso culturale ed economico, grazie all'Università che vanta una lunga tradizione dalla prima metà del '300. È attualmente sede di studenti di ogni parte d'Italia, e dall'estero. Sede vescovile dal III secolo, è attualmente arcidiocesi.
Il Palazzo ducale fu residenza dei Da Varano dal XIII secolo. Posteriore è l'odierno Palazzo arcivescovile. La Cattedrale è stata ricostruita dopo il terremoto del 1799: presso la cripta, racchiuse in un'arca gotica, si venerano le reliquie di San Ansovino, vescovo di Camerino nel IX secolo: della primitiva chiesa gotica, restano facciata e campanile: il resto fu riedificato nel XIX secolo sui disegni di Luigi Poletti; la cripta custodisce le reliquie del Santo.
In onore del Patrono, il 18 maggio vengono celebrati la Corsa alla Spada ed il Palio degli Arcieri. La sera della vigilia muovono tre cortei per riunirsi alla basilica di San Venanzio per l'offerta dei ceri: sulla piazza antistante viene data lettura del proclama che bandisce la gara e si accende il falò.
Patrono: San Venanzio martire.




CALDAROLA

È tradizione che Caldarola ebbe origine da una comunità di Cristiani sfuggiti nel IV secolo alle persecuzioni e giunti sul colle di Colcù. A Caldarola era attivo Francesco Pino, dei Frati Minori, che diede vita alla Compagnia di Santa Maria, all'Ospedale ed al Monte di Pietà; abile oratore e laborioso pacificatore. Nel '500 il Comune conobbe la sua massima fioritura grazie ai conti Pallotta che la resero una raffinata cittadina rinascimentale. Fu allora trasformato il castello di famiglia che domina il borgo. Tra gli ospiti illustri figurano, tra gli altri, il sommo pontefice Clemente VIII e la regina Cristina di Svezia. Vi nacquero a Caldarola Giovanni Andrea e Simone De Magistris.
Patrono: San Martino.

SERRAPETRONA

Vuole la tradizione che Serrapetrona debba il suo nome al ricco e valoroso Petronio, cittadino romano, rifugiatosi in queste terre per sfuggire a persecuzioni. Difeso da ben due cinte murarie di epoca medievale e quattro porte cittadine, il nucleo storico si è sviluppato dal XIII secolo intorno alla chiesa di San Clemente ed al palazzo civile. Libero comune, fu aggregato al distretto di Camerino. Tra le memorie lauretane, si segnala infine una statuetta policroma in legno della Madonna di Loreto, del XVII secolo, venerata nella chiesa di San Lorenzo in località Castel San Venanzo. Si tramanda a Serrapetrona la produzione di un vino rosso spumante naturale, attestata già nel medioevo, detto “la vernaccia”.
Patrono: San Clemente.


BELFORTE DEL CHIENTI

Il castello di “Bel Forte” domina la valle del Chienti, difeso dalle mura costruite nel XIV secolo. È attestato fin dal 1207, quando il console Riccomanno Vicomandi si sottomise a Camerino che lo acquisì contro Tolentino, sotto la quale passò nel 1260. Poi sottomesso a Francesco Sforza, nel XVI secolo fu annesso allo Stato Pontificio. All’interno del borgo si sviluppa un intricato dedalo di vie strette, ripide e tortuose.
Patrono: Sant’Eustachio.


LA BELLEZZA CHE TROVI SULLA VIA LAURETANA

Chiesa di San Giacomo di Camerino

Clemente VII vi fece nascondere il tesoro della Santa Casa di Loreto per porlo in salvo dai pirati che infestavano l'Adriatico.


Santuario Santa Maria in Via di Camerino

Il santuario ospita l'icona della Madonna col Bambino, del 1350: la tradizione vuole sia stata portata dai Crociati provenienti da Smirne.



Cattedrale della Santissima Annunziata di Camerino

La prima cattedrale viene costruita nel VII secolo. I reperti più antichi provengono da artisti di ambito bizantino. Tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII viene costruita la cattedrale nello stile di transizione tra il romanico e il gotico. Questa seconda cattedrale fu ornata di una nuova facciata nel 1748. La Cattedrale è stata ricostruita dopo il terremoto del 1799: presso la cripta, racchiuse in un'arca gotica, si venerano le reliquie di San Ansovino, vescovo di Camerino nel IX secolo. Della primitiva chiesa gotica, restano facciata e campanile: il resto fu riedificato nel XIX secolo sui disegni di Luigi Poletti; la cripta custodisce le reliquie del Santo.


Basilica di San Venanzio

La Basilica ospita il Sacello di San Venanzio che, chiuso da un’inferriata, custodisce un armadio di noce, dove si trova la statua argentea di San Venanzio e sei candelieri d’argento. La statua rappresenta il martire camerinese vestito da soldato romano che tiene lo stendardo con la destra e sulla sinistra porta la città di Camerino, secondo l’antica tradizione iconografica.
L'imponente basilica di San Venanzio fu edificata nel XII secolo sul sedime di una precedente chiesa edificata nel luogo del martirio del santo. A partire dal XIII secolo la chiesa venne elevata a collegiata. Rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, fu radicalmente ricostruita nel secolo XIX, all'indomani del terremoto del 1799. La basilica sorgeva al tempo fuori dalle mura e oggi si trova sul margine del centro storico nel quadrante nord-est. L'edificio è posto sulla direttrice nord ovest-sud est con presbiterio rivolto a oriente. La facciata della basilica medievale è arretrata di circa dieci metri e al centro è ornata di un bellissimo portale con colonne tortili alternate a pilastri poligonali. Sul lato destro della facciata si innalza il campanile.



Palazzo arcivescovile di Camerino

Accanto alla cattedrale di Camerino sorge il palazzo vescovile. Più antico per costruzione dell'attuale cattedrale, sorse nel terzo quarto del XVI secolo sul sedime dei palazzi del Bargello e dei Priori. Collegato ad est con il duomo e a ovest con la Casa del Clero, è parte con quest'ultima di un unico progetto: il porticato con archi retti da pilastri in mattoni corre lungo la piazza concludendosi al centro dove è posta la statua di papa Sisto V. Sull'affaccio rivolto a nord offrono un bellissimo squarcio di panorama sulla vallata.


Palazzo ducale di Camerino

Il Palazzo ducale fu residenza dei Da Varano dal XIII secolo. Monumento rinascimentale, sede dell'Università degli Studi di Camerino, presenta una parte originaria rimaneggiata alla fine del XIV secolo. Venne ampliato e completato nella seconda metà del XV secolo sotto Giulio Cesare da Varano. Il Palazzo vanta un prezioso cortile quadriportico, forse dovuto al grande architetto militare Baccio Pontelli, attorno al quale si aprono le sale, fra cui spicca la Sala degli Sposi con affreschi quattrocenteschi. Il balcone sulle mura è un balcone in muratura e ferro battuto edificato a ridosso del Palazzo Ducale, a picco sulle mura, appena sopra l'orto botanico. A chi si affaccia dal balcone del Palazzo, si presenta una meravigliosa visuale dei monti Sibillini e della campagna camerinese.

La collegiata dei Santi Gregorio e Valentino di Caldarola

La chiesa fu costruita all'inizio del '600 sulle rovine della precedente tempio fondato dai Longobardi alla fine dell'VIII secolo; sono esposti un sacello processionale della Santa Casa, del XVIII secolo, ed una madonna del Rosario, dipinta a olio da Giovanni Andrea De Magistris e Durante Nobili.


Il Castello di Belforte del Chienti

Il castello di “Bel Forte” domina la valle del Chienti, difeso dalle mura costruite nel XIV secolo. È attestato fin dal 1207, quando il console Riccomanno Vicomandi si sottomise a Camerino che lo acquisì contro Tolentino, sotto la quale passò nel 1260. Poi sottomesso a Francesco Sforza, nel XVI secolo fu annesso allo Stato Pontificio.


Chiesa Santa Maria Assunta di Caldarola

Nel castello, voluto dai Da Varano, presso la chiesa, eretta nel XII secolo ed intitolata a Santa Maria Assunta, si conserva il fonte nel quale fu battezzato il Beato Francesco Piani.


La Collegiata di San Martino

Come la precedente fu fabbricata su commissione del cardinal Evangelista Pallotta e presenta opere dei De Magistris; il santuario di Santa Maria del Monte, aperto al culto nel 1780, sorge sull'area prima occupata dalla precedente chiesola in cui già si venerava la tavola della Vergine che nel 1491 il Beato Francesco Piani fece dipingere da Lorenzo D'Alessandro.



Per maggiori informazioni a livello storico si può consultare il terzo volume dell'arch. Giacomo Alimenti dal titolo "L'Antica Via Lauretana: itinerario «sì corporale, come spirituale» da Roma a Loreto" edito dalle Edizioni Università di Macerata, anno 2016.

E' stata realizzata e messa a disposizione gratuitamente l'app "Cammini Lauretani" per iOS e Android.

ALBUM LIST


CAMERINO - BELFORTE DEL CHIENTI

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