Il tracciato storico

Il più antico tracciato della strada Romana, attraversata Macerata e giunta alla cattedrale di San Giuliano, scendeva verso porta Duomo, uscendo nel borgo delle Fosse, correva a lato della chiesa di Santa Maria della Pace, poi alla fonte della Quercia, fino alla Madonna del Monte.
Del 1645 almeno è la deviazione per Villa Potenza: entrambe le strade si ricongiungono a Sambucheto di Montecassiano. Da qui a Recanati, il percorso non ha mai conosciuto variazioni importanti.
Diversamente nell’ultimo tratto: dapprima ci si immetteva nella via Brecciarum, poi però, dato che saliva faticosamente i colli verso il Santuario, già nella prima metà del ‘400 le fu preferita la più agevole via vallis Cerri. Ancora oggi è visibile il tracciato della via Monticellorum che da nord di Recanati, uscendo da porta San Francesco verso la valle del Musone, si ricongiungeva con via delle Brecce.
Più recentemente, è la strada attualmente in uso per spostarsi a Loreto, voluta da Clemente VII ed affidata ad Antonio da Sangallo: percorsa nel 1539 da Paolo III, fu ultimata nel 1588 dal governatore Geronimo Gabuzio. Di poco riportata verso il mare al principio del ‘600, entra in Piazza della Madonna a Loreto.





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I BORGHI E LE CITTA'

MONTECASSIANO

Il borgo sorge tra il fiume Potenza ed il torrente Monocchia, circondato da dolci colline. Piazza Leopardi ne è il cuore, da dove si apre un’ampia vista, al termine delle anguste vie che vi convergono. Qui sorgono il palazzo dei Priori e la Collegiata, emblemi del potere civile e religioso. Fu in possesso dei Malatesta, dei Varano e degli Sforza. Ebbe lunghe contese con Macerata.
Patrono: San Giuseppe.


RECANATI

Libero comune dal XII secolo. Quando nel 1290 ebbe luogo la traslazione della Santa Casa, Loreto era allora parte dell’agro recanatese e solo, successivamente, e non senza contrasti, fu eletta, quale entità autonoma, a sede della Delegazione Pontificia della Santa casa di Maria di Loreto. La concattedrale di Recanati è dedicata a San Flaviano patriarca di Costantinopoli. Si segnalano inoltre la chiesa di Santa Maria di Loreto col convento dei Cappuccini; la chiesa di Sant’Anna, con una fedele riproduzione della Santa Casa; la Torre Civica, alta 36 m, che ospita un altorilievo bronzeo della Traslazione; infine la porta Marina o Braschi, così intitolata in onore di Pio VI. Per il suo codice di leggi, Recanati godé di grande notorietà, riconosciuta Justissima Civitas. Oltre ai valori religiosi, Recanati ha fama universale per essere città natale di Giacomo Leopardi e Beniamino Gigli, di cui tutela e valorizza i luoghi.
Patroni: San Vito – San Flaviano di Costantinopoli – San Pietro da Verona.

MONTELUPONE

Il borgo sembra essersi sviluppato nel VI secolo con l’affluire di profughi da Potentia, Posoli e Castello Posolano. Ghibellino, nel 1308 fu punito da Clemente VII. Invaso da Fra’ Moriale, e conquistato da Francesco Sforza nel 1439, un decennio più tardi passò sotto lo Stato della Chiesa. Il centro conserva intatto l’assetto medievale, completo della cinta muraria, che corre lungo l’intera cittadina.
Patroni: B.V. Maria Addolorata – San Firmano.




LORETO

Lo sviluppo della città si è intrecciato indissolubilmente con la Santa Casa di Nazareth. La prodigiosa traslazione, che la tradizione narra essere avvenuta la notte antecedente il 10 dicembre 1294, ridefinì il senso del luogo, facendo di Loreto un singolare centro di fede cristiana e di spiritualità mariana, quindi polo attrattore e punto di propagazione del messaggio evangelico.
Questo si tradusse nei flussi di pellegrinaggio che vedevano in Loreto la meta o una tappa di “circuiti” di pellegrinaggio ancora più ampi tra il nord, attraverso le Via Romea, e Roma. Fu il Giubileo del 1300, con Bonifacio VIII, a consacrare la Santa Casa quale santuario di tutta l’Europa.
Nel 1469 Paolo II promosse la costruzione della basilica-fortezza intorno al più antico santuario. Leone X lo volle dotato di cinta muraria. Nel 1586 Sisto V concesse la sede vescovile. Il Santuario divenne così uno dei maggiori dell’intero orbe cattolico. Da allora uomini di fede, artisti, personaggi d’autorità o di scienza provenienti da ogni dove hanno personalmente reso omaggio alla Vergine Lauretana. Tra questi si ricordano giganti della fede quali Nicola da Tolentino, Ignazio da Loyola o Carlo Borromeo, fino a Giovanni Paolo II e Teresa di Calcutta. Non meno numerosi sono i personaggi d’autorità, di ieri e di oggi: da Carlo V a Cristina di Svezia, dai cinque principi Giapponesi, accolti con tutti gli onori nel 1585, a Gioacchino Murat, ed i regnanti di Casa Savoia o, in tempi più recenti, re Baldovino di Svezia ed altri ancora. Ed ancora scienziati, artisti ed intellettuali: Galileo Galilei, giunto a Loreto nel 1618; Cartesio, arrivato a piedi dalla Serenissima, e persino di Mozart che musicò le Litanie Lauretane. Tra i pontefici moderni, Papa Giovanni XXIII, Papa Giovanni Paolo II ed il 4 ottobre 2012 Benedetto XV, in visita a Loreto ripercorrendo i passi di del “papa buono” che 50 anni prima giunse presso la Santa Casa per porre sotto lo sguardo di Maria Vergine le sorti dell’ormai vicino Concilio Ecumenico Vaticano II.
Loreto, infine, è altrimenti nota con l’appellativo di Felix Civitas Lauretana.

LA BELLEZZA CHE TROVI SULLA VIA LAURETANA

Montecassiano

Costruita su un preesistente tempio pagano dedicato alla dea Venere, l’originaria pieve ottenne nel ‘700 il titolo di Chiesa Collegiata, mantenendo l’intitolazione di “Santa Maria”. La facciata a spiovente unico è sovrastata da un rosone in pietra bianca e da una monofora. Il portale in bronzo narra la storia della comunità religiosa di Montecassiano ed è stato realizzato nel 1985 dallo scultore Sesto Americo Luchetti. L’interno è diviso in tre navate coperte da volte a crociera sostenute da pilastri ottagonali. La struttura architettonica è in stile gotico cistercense. La chiesa ospita la pala d’altare in terracotta invetriata e dipinta, di Fra Mattia della Robbia, e rappresenta la Madonna con il Bambino in gloria tra i SS. Sebastiano, Rocco, Pietro Martire e Antonio abate. Nella navata di destra si può ammirare la pala di Giacomo da Recanati, della metà del XV secolo, con l’Incoronazione di Maria Vergine tra i SS. Francesco d’Assisi, Giovanni Evangelista, Giovanni Battista, Lorenzo e i due committenti


Interno, Collegiata, Montecassiano

Montelupone

L'abbazia benedettina di San Firmano fu voluta da una pia signora della famiglia Grimaldi di Montelupone e la sua fondazione risalirebbe al 986. Nel 1248 il monastero subì un saccheggio ed i lavori di ricostruzione che seguirono cambiarono in parte la struttura della chiesa. Durante tali lavori fu rinvenuto il corpo di San Fermano (1256) e per dargli degna sepoltura, venne sopraelevato il presbiterio e creato lo spazio per la costruzione della cripta.Di medie dimensioni, presenta una sobria facciata a capanna, dove si aprono il portale in pietra, con un bassorilievo della Crocifissione nella lunetta, e il finestrone settecentesco. L’interno, dalle linee architettoniche essenziali, si caratterizza per il presbiterio notevolmente rialzato e raccordato da un’imponente scalone.


Abbazia benedettina di San Firmano

Interno, Abbazia benedettina di San Firmano


Recanati

La Cattedrale venne edificata verso la fine del XII secolo e rimaneggiata nel corso dei secolo successivi. Al suo interno sono custodite le spoglie mortali di Papa Gregorio XII che nel 1451 rinunciò al pontificato e si ritirò proprio a Recanati, dove morì due anni dopo e fu l’ultimo Papa ad essere sepolto fuori Roma. Si segnalano inoltre Il Fonte Battesimale con bronzi di Pier Paolo Jacometti, l’abside ricreata nel XVIII secolo dal Conte Carlo Orazio Leopardi e tempere raffiguranti la Via Crucis di Biagio Biagetti. Del 1620 il pregevole soffitto a cassettoni decorati al cui centro spicca San Flaviano a tutto rilievo. L’opera è dell’intagliatore Andrea Costa di Bologna, del pittore Antonio Rizzo da Venezia e dei decoratori Tommaso Gallucci e Giacomo Zappetta, recanatesi. La cattedrale ebbe l’ultima grande trasformazione neoclassica con ingenti lavori, che la resero nello stile attuale verso la fine del ‘700.





La casa di Leopardi

La casa dove nacque e visse Giacomo Leopardi è un antico palazzo nobiliare, risalente al secolo XVIII°. Tuttora di proprietà degli eredi del conte Monaldo, padre di Giacomo Leopardi, l'edificio ospita tuttora la biblioteca dove spese le sue giovani energie il grande poeta, oltre ad altri ambienti di rilevante valoro storico ed ai giardini circostanti. E' meta turistica e destinazione di visita di uomini di cultura.


Villa Gigli

Sul colle di Montarice, nei pressi di Recanati, Beniamino Gigli fece erigere, tra il 1920 ed il 1927, la splendida villa da cui si gode una splendida vista sul mare Adriatico. In stile liberty, è circondata da un parco vastissimo e di grande bellezza, impreziosito da giardini italiani ed all''inglese.


Loreto






Per maggiori informazioni a livello storico si può consultare il terzo volume dell'arch. Giacomo Alimenti dal titolo "L'Antica Via Lauretana: itinerario «sì corporale, come spirituale» da Roma a Loreto" edito dalle Edizioni Università di Macerata, anno 2016.

E' stata realizzata e messa a disposizione gratuitamente l'app "Cammini Lauretani" per iOS e Android.

Macerata - Loreto

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