Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso per diversi motivi, non esclusivamente religiosi.
Eravamo alla ricerca di un qualcosa di non ben definito, una parte di noi stessi sconosciuta forse, o di qualcuna che ci è più nota, ma delicata ed interiore, che viene facilmente trascurata.
Cercavamo un silenzio ristoratore magari, dove ritrovare il riposo della mente , o un tempo di riflessione, che di questi periodi abbiamo faticato a trovare.
Siamo entrambi partiti quindi senza aspettative precise, ma con la stessa intenzione di metterci in cammino e di “cercare”, siamo partiti insieme ma con obiettivi e bagagli differenti.
Lungo il percorso intanto ciò che trasportavamo è mutato, si è in parte svuotato di cose che erano ad impedimento del cammino, che ci frenavano il passo o ce lo acceleravano troppo e si è riempito delle esperienze, delle persone che abbiamo incontrato e che ci hanno accompagnato a distanza (ma come fossero molto vicine) lungo tutto il percorso, si è riempito delle immagini di quei luoghi di culto incontrati, di quelle cittadine sofferenti a causa del terremoto, ma ancora splendide, pulsanti di vita ed ospitali con noi pellegrini!
e delle immagini di quelle ahimè semi vuote, ma piene di una bellezza intatta, nonostante le crepe e dell’energia di chi le ha abitate,
si è riempito di attimi preziosi che ricorderemo per sempre.
Come letto in varie testimonianze, un cammino come questo si assapora spesso tempo dopo che lo si è fatto. Durante ci sono l’impegno, la fatica, la preghiera e il silenzio, ci si sente totalmente immersi nell’esperienza e nel desiderio di trovare qualcosa, ma il ritorno, nel momento del ricordo, porta a soffermarsi su ogni particolare del viaggio e da la dimensione giusta al suo reale significato.

E tutti e due infine abbiamo intimamente capito, senza dovercelo raccontare, di aver trovato tante cose spesso diverse, alcune inaspettate e, in modo differente e del tutto personale, abbiamo trovato il senso vero del nostro cammino.

Abbiamo scelto di percorrere il cammino in bicicletta perché è il mezzo che normalmente utilizziamo nel nostro quotidiano e nei nostri viaggi. È per noi anche una scelta di vita, che sposa il benessere della persona e della società, con il rispetto dei luoghi in cui viviamo e della natura.

Abbiamo cercato per questo sulla rete qualcuno che lo avesse già fatto allo stesso modo, ma nulla, e così abbiamo pensato di provare ad organizzare da noi (con l’aiuto prezioso delle persone che si occupano dell’organizzazione del cammino) e metterlo per iscritto, sperando di essere d’aiuto a coloro che intendano percorrerlo in bicicletta.

1 GIORNO – da ASSISI a COLFIORITO

– 45 km con 884 m di dislivello + e 449 m di dislivello –


Siamo partiti dalla bellissima Assisi, il primo timbro di partenza lo abbiamo richiesto alla basilica di S. Francesco D’Assisi dalle ore 10:00, non prima, (quindi non affrettatevi, approfittate semmai per visitare con calma la basilica), così abbiamo deciso di fare noi.

Ci siamo diretti poi alla basilica di S. Chiara e con la benedizione per il nostro cammino delle sorelle Clarisse , abbiamo lasciato Assisi e siamo partiti per la nostra pedalata lauretana!

Da Assisi è stata tutta discesa, tenendo il monte Subasio sulla sinistra, abbiamo percorso una magnifica strada poco trafficata, immersa nella natura fino a Spello, borgo delizioso arroccato ai piedi del monte Subasio.
Da Spello, dopo aver raccolto i saluti di un fedele da portare al parroco Don Carlo di Colfiorito, ci siamo diretti verso Foligno, (abbiamo scelto questa strada che si discosta dalla via Lauretana, per evitare la salita fino a Treggio, salita che da Foligno ci ha comunque accompagnati, seppur più dolcemente percorrendo la SS77), fino a Colfiorito.

Lungo il cammino, al termine della prima salita, abbiamo potuto ammirare L’eremo di Santa Maria Giacobbe, che ci ha annunciato che eravamo in arrivo a Pale di Foligno - Entrando nel borgo, sulla destra c’è una piccola cascata che incanala l’acqua in un piccolo torrente che arriva fino al centro abitato - A bagno nel torrente una famiglia simpatica e colorata composta da una papera, un’anatra e un germano reale che nuotavano tutti e tre insieme! è proprio vero, la natura invia con semplicità i suoi messaggi più belli!

Dopo esserci riposati a Pale di Foligno, (il meritato riposino del pellegrino!) con un simpatico anziano a veglia della cittadina che ci ha fatto anche una foto, siamo ripartiti per fermarci pochi km più in là , per un piccolo un ristoro.
Dopo pranzo siamo ripartiti, la salita si è fatta più impegnativa, l’acqua presa a pranzo ci doveva bastare fino a quando fossimo arrivati al valico di Colfiorito… e per fortuna così è stato! – 13km con 350m di dislivello – dal valico poi è iniziata la discesa fino a Colfiorito!
Nonostante la stanchezza siamo andati immediatamente alla Chiesa parrocchiale Maria SS. Assunta, dove abbiamo incontrato il parroco a cui erano diretti i saluti del ragazzo che si trovava nella chiesa di Spello, Don Carlo! e che ci ha offerto di ospitarci presso la Casa Religiosa di Ospitalità Emmaus. Con lui abbiamo trascorso la serata… di fronte ad una buonissima cena che ci ha preparato con le sue mani e abbiamo avuto un’intensa chiacchierata che ci ha lasciato importanti spunti di riflessione prima del riposo notturno, ogni momento è divenuto arricchimento.


2 GIORNO – da COLFIORITO a TOLENTINO

– 50 km con 178 m di dislivello + e 750 m di dislivello –

A Colfiorito, il tempo non ci ha assistito molto!!!, ma dopo due mesi di siccità, non abbiamo potuto che vedere il forte temporale anche noi, come una benedizione! E dato che il pellegrino non si può lasciare scoraggiare dal meteo, abbiamo deciso di pedalare sotto la pioggia, siamo passati per Muccia, ancora purtroppo segnata dal terremoto.



A Muccia abbiamo deciso di fermarci per un caffè, per riscaldarci e asciugarci un po’ dalla tanta acqua, ma dato che non accennava minimamente a smettere, siamo ripartiti in fretta sotto la pioggia, abbiamo attraversato Polverina,il cui ricordo delle vittime del terremoto è rimasto sulle case e nell’aria… con le scritte e le foto delle numerose vittime. Polverina ci ha richiesto un momento di preghiera… e qualche foto alle rondini che non l’hanno voluta lasciare.

Da Polverina, sempre accompagnati dalla pioggia battente, abbiamo deciso di fermarci a pranzo in un’osteria in Località Bistocco, i primi 30 km li avevamo fatti in fondo, ma infreddoliti dalla pioggia e turbati dalle cittadine colpite dal terremoto, abbiamo pensato che una sosta fosse necessaria!
Siamo usciti dall’osteria e ad accoglierci c’è stato finalmente il sole! così che arrivati a Belforte in Chienti, abbiamo deciso di salire in cima fino alla chiesa delle clarisse, ed anche se non siamo riusciti ad avere un timbro per il nostro passaggio, abbiamo ammirato il paesaggio della valle e la cittadina silenziosa, in un orario in cui tutti stavano riposando.
In un’atmosfera del genere è stato impossibile non immergerci in noi stessi e riempirci un altro po’ del percorso che continuava a suscitare calma e stupore. Abbiamo quindi terminato la nostra seconda tappa a Tolentino, una giornata segnata non tanto dalla salita, ma dalla pioggia, dal freddo e soprattutto dalle emozioni della mattinata.


3 GIORNO– da TOLENTINO a CONTRADA CERVARE, passando per MACERATA

– 33 km con 495 m di dislivello + e 508 m di dislivello –

Siamo partiti presto da Tolentino, il meteo questa volta ci ha dato una tregua, così abbiamo deciso di percorrere esattamente il tracciato della Via Lauretana, fermandoci come prima tappa all’Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra nella riserva naturale Abbadia di Fiastra.
È stato un monaco cistercense ad accoglierci e a metterci il timbro sul nostro passaporto, dopo averci permesso di visitare il meraviglioso chiostro e, con lo sguardo incuriosito dal nostro abbigliamento colorato (maglia rossa ..casco giallo!!) ed un rassicurante sorriso, ci ha augurato un buon cammino. E certi sorrisi donano energia come una buona colazione mattutina!
(seguendo la via Lauretana il traffico automobilistico è notevolmente ridotto, dunque la pedalata più sicura e piacevole)



Abbiamo pedalato in silenzio, in questa strada immersa nella natura, ci siamo ridestati dai pensieri solamente alla vista di Macerata in lontananza (la strada che arriva a porta Mercato è tutta in salita, ma comunque bella da percorrere poiché anche questa immersa nella natura). Arrivati nella bella Macerata abbiamo pranzato, passeggiato e atteso l’orario giusto per la visita alle chiese e per richiedere il timbro.


Macerata ci ha regalato un po’ di riposo e soprattutto il piacere di conoscere due degli organizzatori del cammino Lauretano: Daniele e Giacomo, che ci hanno accolti con affetto e raccontato la loro passione per questo progetto, a cui si dedicano con grande impegno. Ascoltare la loro storia, le forti motivazioni con cui portano avanti la loro iniziativa ci ha fatto sentire ancora di più la felicità di esserci in quel momento e ha aggiunto un senso nuovo al nostro viaggio.
E il bagaglio si è riempito ancora!


Nel pomeriggio ci siamo di nuovo messi in sella destinazione l’alloggio suggeritoci per quella sera , che si trovava A Montelupone - località Cervare.
Anche la strada che abbiamo percorso da Macerata a Cervare ci ha fatto godere della natura e del silenzio della campagna,
dopo l’intensa giornata vissuta a Macerata un paesaggio del genere ci ha permesso di riflettere su ogni piacevole avvenimento vissuto fino a quel momento del cammino.
Anche se... c’è da dire... la campagna marchigiana per chi pedala non perdona! e le salite si sentono tutte! nonostante la forza delle emozioni … !
oltre alla fatica le nuvole minacciose della perturbazione che stava arrivando, ci ha impensierito ..quindi abbiamo accelerato .. e rimandato le belle riflessioni della serata!

In realtà non per molto tempo …
l’alloggio del terzo giorno, dopo aver pedalato sotto i nuvoloni neri e con il vento freddo, ci è apparso come un’oasi piena d’acqua in un deserto, un luogo incantevole che non ci aspettavamo!
Premettendo che l’accoglienza offerta è stata impeccabile ovunque, in questo caso, abbiamo trovato comodità ulteriori e in più le bellezza stessa dell’alloggio ha fatto sì che ci sentissimo ancora di più seguiti, aiutati e coccolati durante il percorso.
È stato un vero regalo! Che speriamo almeno di esserci meritati!



Dopo la pioggia, le salite… Giunti al B&B quindi … altro non potevamo fare .. se non rilassarci .. farci una bella doccia calda e riposare!
E il nostro amico Roberto, che non finiremo mai di ringraziare, perché ci ha seguito passo passo lungo la strada, lavorando per noi, perché avessimo sempre un luogo dove mangiare e dormire, oltre a questo di regalo, ci ha anche prenotato un posticino nel ristorante del posto! (se così non fosse stato avremmo dovuto pedalare ancora e sotto il temporale per arrivare al paese e cercare qualcosa da mangiare!!!) grazie Rob 😉


4 GIORNO – da CERVARE a LORETO

– 22 km con 366 m di dislivello + e 422 m di dislivello –

Ultimo giorno di cammino, speravamo di avere più tempo per trattenerci a Loreto e raccogliere gli ultimi pensieri a conclusione dell’esperienza, purtroppo ci siamo trovati di fronte un paio di impedimenti, il primo è stato il meteo che prometteva forte temporale dalle 13:00 su tutta la zona, il secondo è stato che per tornare a Roma con soli treni regionali (e quindi senza dover smontare le biciclette e riporle nelle sacche, come si fa quando si prendono altre tipologie di treni) gli orari da Loreto scalo erano solo quattro, alle 12:11, alle 12:42 alle 14:00 e alle 17:50, e quindi, date anche le ore di treno per raggiungere Roma, abbiamo deciso di partire presto, in sella prima delle 8:00 da Cervare per provare a prendere il treno delle 12:42 dalla stazione di Loreto.



Siamo partiti per la via più breve, per non rischiare di non completare il nostro percorso, ma non per quella con meno salite!, la prima è stata a Montelupone, non troppo lunga, ma la stanchezza delle giornate precedenti si è fatta sentire … e ogni salita sembrava volercela ricordare. L’ultimo tratto, prima di Loreto, abbiamo deciso di riprendere la via lauretana, così da arrivare a Loreto dalla antica via, ma la pendenza è stata particolarmente significativa, tanto da fare l’ultimo tratto a spinta !!!

Siamo poi Arrivati a Loreto, circondati dagli sguardi un po’ stupiti dei pellegrini! che probabilmente di rado hanno visto cicloviaggiatori fare questo pellegrinaggio, alcuni ci hanno domandato da dove stessimo arrivando e pronunciato Assisi, ci hanno fatto una serie di complimenti per il viaggio! ma i complimenti, lusinghe a parte!, per quanto ci riguarda, sono per tutti coloro che ci hanno permesso di fare il viaggio e per chi ha avuto l’idea di ripristinare il percorso lungo una via bella e importante come questa!
La conclusione del nostro cammino … oltre ad essere stata ovviamente sotto la pioggia!!! … è stata un insieme di sensazioni. Il viaggio terminato, ciò che si stava per lasciare e ciò che si era acquisito, ha provocato in entrambi una forte emozione, tanto da, una volta entrati nella chiesa di Loreto , toglierci le parole e tanto da commuoverci.
Grazie a tutti.


Leave a Reply

Your email address will not be published.

Comment

Name

Email

Url